Se vagolando sfranti e meditabondi al
termine di una lunga giornata universitaria, smarrendovi nei labirintici
meandri della facoltà di Lettere e Filosofia de La Sapienza, vi imbattete, al
terzo piano nel dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, in
un vociare fitto fitto e animato proveniente da una porticina troppo spesso
ignorata dalla nostra facoltà, la saletta di Informatica (ebbene sì, esiste una saletta di Informatica nella facoltà di Lettere), non allarmatevi, non
fuggite spaventati, non state testimoniando a una cospirazione rivoluzionaria
che farebbe invidia alla riunione del Terzo Stato nella sala della Pallacorda, no. Avete semplicemente trovato il Laboratorio Leopardi.
Gli ingredienti che rendono possibile la
congregazione di questa curiosa e devota combriccola di “birbanti”, per
familiarizzare da subito con il lessico leopardiano, consistono principalmente
in un professor D'Intino, una professoressa Bellucci, un Valerio Camarotto,
tanti eterogenei e volenterosi collaboratori sparsi qua e là per il globo
terrestre, tra cui solo per menzionarne alcuni ricordiamo Stefano Gensini,
Camilla Miglio, Roberto Nicolai, Stefano Velotti, Gianluca Cinelli e Martina
Piperno, e un fiorente manipolo di giovani leopardisti di bella speranza e di
aspettativa meravigliosa, di nuovo parole del nostro Giacomo, alla ricerca
della propria via con un bel mammut di Leopardi sottobraccio.
Nato il 20 febbraio 2015 in occasione di
un convegno dedicato alla presentazione del primo volume del Lessico
Leopardiano1, il Laboratorio Leopardi, a quasi due anni di vita, si è adoperato
per diffondere l'opera e il pensiero di Giacomo Leopardi in Italia e nel mondo
attraverso numerose iniziative e avvalendosi della collaborazione di partner
nazionali e internazionali, primi fra i quali il Centro Nazionale di Studi
Leopardiani di Recanati, il Leopardi Centre di Birmingham e la Scuola Speciale
di Studi Avanzati Sapienza, della quale fa parte.
Il progetto di Lessico Leopardiano nasce
nel 2011 su iniziativa dei professori Novella Bellucci e Franco D'Intino e
costituisce non solo l'occasione della nascita e della formazione del
laboratorio, ma ne alimenta la stessa linfa vitale, tanto che il Laboratorio
Leopardi vanta all'attivo ben dieci lezioni e dodici seminari di lessico.
Questo innovativo metodo di ricerca, che interroga il corpus leopardiano
attraverso le ricorrenze lessicali e servendosi della banca dati digitale
curata da Lucio Felici, il CD-ROM Tutte le opere di Giacomo Leopardi, ha
attirato negli ultimi anni l'interesse di diversi e affermati studiosi, giovani
ricercatori e giovanissimi laureandi, dimostrando la sua efficacia e portando
alla luce anche risultati inattesi, nonché dando esito alla redazione di due
volumi di Lessico Leopardiano, il primo pubblicato nel 2014, disponibile al link: http://digilab2.let.uniroma1.it/ojs/index.php/Philologica/article/view/219/208 e il secondo, fresco di pubblicazione, disponibile dallo scorso dicembre 2016 al seguente link: http://digilab-epub.uniroma1.it/index.php/Philologica/article/view/416/393.
Gli impegni del Laboratorio sono però di
natura varia e si indirizzano verso molteplici direzioni: presentazioni di
volumi, organizzazione di incontri con ospiti illustri, aggiornamenti
bibliografici, laboratori di letture ad alta voce, sponsorizzazione di bandi di
concorso e borse di studio sono argomenti all'ordine del giorno nei mercoledì
del Laboratorio. Le riunioni hanno da quest'anno una cadenza settimanale:
l'appuntamento per tutti gli interessati infatti è ogni mercoledì dalle 15 alle
17. Per giovani neolaureati e laureandi gli incontri offrono la possibilità di
fare esperienza sul campo, collaborando e contribuendo a lavorare per una causa
che li appassiona al fianco dei propri sempre disponibilissimi professori, ma
per tutti i membri costituiscono senza dubbio l'opportunità di dialogare e
riflettere liberamente sugli infiniti stimoli che Giacomo Leopardi
continuamente ci presenta.
Il sito internet, https://web.uniroma1.it/lableopardi/,
la pagina facebook, https://www.facebook.com/LabLeopardiUniRoma1/?ref=page_internal,
e auspicabilmente questo neonato giornalino, costituiscono ottimi strumenti di
divulgazione per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie e non perdersi
nessuna novità legata allo sconfinato universo leopardiano, che, si può dire, è
davvero un universo in espansione.