A CARLO LEOPARDI - RECANATI. Roma 10 Gennaio [1823].
Caro Carlo. Ho
ricevuto la tua dei 6. Ma l'altra di cui mi parli, è perduta da vero. Io sono
sempre colla mia piaga a un dito del piede, e sempre in casa, perchè non mi
posso muovere. Ma quest'altra settimana, che probabilmente avrò sbrigato alcune
cose che ho da fare in gran fretta, son risoluto di mettermi in letto a
giornata, e così spero in quattro o cinque giorni di guarire. Ti saluta Donna
Marianna che si fa sempre più schifosa. Ti scrissi già coll'ordinario passato,
e ti parlai delle nostre Operà e d'altre bagattelle. Saluta tutti, e dì al Papà
che gli scriverò quest'altro ordinario. Dalla sua vedo ch'è stata ritardata una
mia che gli scrissi, e ch'egli ai 6 non aveva ancora ricevuta. Dì anche a
Pietruccio che non mi scordo di lui, ma che in verità finora, non potendo
uscire, non s'è potuto far niente. Mons. Mai mi ha mandato in dono una copia
della Repubblica, cosa ch'è stata molto ammirata e invidiata, perchè Mons. non
è solito a far questi regali, e parecchi, per averne, l'hanno tentato e
lusingato inutilmente. Addio. Amami, e goditi cotesto nevoso Carnevale. Sappiamo già delle Mazzagalli al
teatro ec. ec.